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martedì 22 dicembre 2015

30+

Alla fine anche quel giorno è arrivato, un giorno che è una via di mezzo tra un traguardo e un trampolino di lancio ma anche un tuffo nei ricordi. Sono arrivati i trent'anni. 
La cosa più anacronistica è che ho sempre sognato di compiere gli anni in estate..sì perché adoro il sole che riscalda e non il lieve tepore del sole dicembrino e quest'anno è successo (per la seconda volta). Compleanno a 35°. 
Abbiamo festeggiato tre giorni a Cape Coast, città sulla costa dove l'harmattan (un vento polveroso e fastidioso che viene dal Sahara) è più lieve e meno invasivo di Nkawkaw, dove qualche volta faccio anche fatica a respirare. 
E comunque, visto che qui è sempre estate, ho deciso di recarmi con la mia dolce metà all'Hans Cottage di Cape Coast, mio primo grande amore in Ghana per la tranquillità del botel in mezzo alla natura e lontano dal caos cittadino. Ho contato che tra le volte che ci sono andata da sola, con altri viaggiatori, con Adjei e all'"arrival training" del mio SVE, c'ero già stata sette volte. E perché non raggiungere 10? Beh penso che si realizzerà non molto in là.
Effettivamente lo stabile ha visto giorni migliori ma la piscina esclusiva per gli ospiti è un dettaglio molto rilevate che alla fine mi fa sempre scegliere questo posto. In più ci sono i coccodrilli, possibilità di fare passeggiate, gite in pedalò e tanto altro ancora. Ogni tanto vai a guardare l'oceano in città e non manca la ciliegina sulla torta.
Vi lascio sotto qualche foto dell'evento che nel giorno del mio compleanno si è ridotto a una cena con torta, brindisi e bagno di mezzanotte.

Vi ricordo anche che c'è una raccolta fondi in corso per veder realizzato il sogno della costruzione di una scuola a beneficio di 200 bambini a Nkawkaw, dove Ancora of Hope Organization opera. Ringraziando infinitamente chi ha già donato colgo l'occasione per ricordarvi che avete tempo fino al 31 dicembre per unirvi a chi ha già dato il suo contributo. Natale è vicinissimo, anche se per me assolutamente sobrio per non dire inesistente. Potete guardare il progetto e fare una donazione qui. Grazie a nome mio, dell'organizzazione e di tutti i bimbi. Se non mi connetto più, buon Natale e felice anno nuovo a tutti i lettori.
Baci













venerdì 4 dicembre 2015

Riti di passaggio

Il passaggio all'età adulta, in Africa è come sapete accompagnato da una serie di riti e tradizioni annesse. In Ghana, alcune tribù festeggiano il passaggio all'età adulta delle loro figlie (in tempi più antichi anche dei loro figli). 
La cerimonia Dipo conosciuta anche come rito di pubertà, si tiene ogni anno in aprile tra le città di Somanya e Odumase nella Regione Orientale, le ragazze che possono effettuare questo rituale (spesso molto costoso per le famiglie ma tradizionalmente molto importante) rappresentano orgogliosamente la loro intera famiglia ed è sostanzialmente l'iniziazione delle adolescenti al diventare donne.
La tribu Krobo, famosa in tutto il mondo per la realizzazione di splendide perle in vetro riciclato, coglie l'occasione di esibire la ricchezza, l'autenticità e la bellezza delle loro lavorazioni fatte a mano durante questo festival.
Vi racconterò i dettagli ad aprile, se riuscirò ad assistere a questo festival tradizionale. Nel frattempo qualche settimana fa ho incontrato due ragazze, appartenenti alla tribù Ga, che svolgevano il loro rito di pubertà a Nkawkaw, ovviamente incuriosita mi sono avvicinata per capire cosa stessero facendo. Vi lascio qualche foto qui sotto, erano bellissime.

Oggi è il Giorno degli Agricoltori (Farmers Day) e qui è festa nazionale quindi tutti a casa. Non so ancora bene cosa mi riserverà questa giornata ma sono solo le 9.30.

Vi ricordo che potete donare per tutto il mese di dicembre per sostenere il progetto della costruzione della scuola per 200 bambini di strada. Con le vostre donazioni sono stati fatti già importanti passi avanti. Perché non aiutarci anche questa volta che ce l'abbiamo quasi fatta? Potete fare la vostra donazione qui, grazie

Baci a tutt*





martedì 1 dicembre 2015

December..

Today we are starting our Open Challenge on GlobalGiving to raise $5.000 in 30 days, make a difference for our street children through the construction of a school for them!
You can donate for the project of Ancora of Hope from today, we have only 30 days to reach the goal, please SUPPORT US, every cents count
Da oggi è possibile donare per il progetto di Ancora of Hope, abbiamo solo 30 giorni per raggiungere l’obiettivo, per favore SOSTENETECI, ogni centesimo conta
Vous pouvez faire un don pour le projet de Ancora of Hope à partir d’aujourd’hui, nous ne avons que 30 jours pour atteindre l’objectif, se il vous plaît NOUS SOUTENIR, tous cents comptent
You can donate here / Potete donare qui / Vous pouvez faire un don ici

The “give now” button is on the right top of the page / il tasto “dona ora” è in alto a destra della pagina / le bouton «donner maintenant» est en haut à droite de la page
Thank you, grazie, merci, medaase



mercoledì 21 ottobre 2015

Un tuffo in Marocco #incucina

Sono stata un po' assente dal blog ultimamente. In ogni caso ho pensato che per riempire il vuoto, perché al momento mi sto dedicando al 100% al progetto di Ancora e oltre, di proporvi la ricetta che da qualche settimana a questa parte è diventata la mia preferita. Si tratta dei deliziosi pancakes mille buchi della cucina tradizionale marocchina conosciuti come baghrir o crêpes mille trous per chi parla la lingua ufficiale. Le preparo tutte le volte che mi viene in mente il Marocco, il mio primo grande amore africano, quindi molto spesso per colazione o snack alternativo.
Non mi piacciono le ricette con pesatura ecc., più che altro mi mancano gli strumenti e lo spazio nella mia piccolissima cucina, quindi dopo aver studiato la ricetta è stata rivisitata a mio piacere e il risultato non cambia.

Gli ingredienti (per circa 15 baghrir)
- Un tot di farina di semola (circa 250gr)
- la metà di farina normale
- un cucchiaio di zucchero
- un pizzico di sale
- lievito istantaneo (per pane, focacce, pizza)
- acqua tiepida
- un uovo (facoltativo)

Poi dovrete unire tutti gli ingredienti con l'acqua e mescolare energicamente fino ad ottenere una pastella leggera e abbastanza liquida come quella dei pancake. Per voi, se proverete la ricetta, potete mettere tutto nel frullatore per qualche minuto. Dopodiché lasciate riposare per almeno 15 minuti. Cucinare in una buona padella antiaderente con un filo di olio fino a completa cottura solo da un lato. Risultato perfetto assicurato, io li mangio senza niente o solo con pasta di arachidi, in Marocco userebbero burro e miele scaldati insieme, voi anche marmellata o cioccolata a vostro piacere. In ogni caso il condimento andrà a riempire i mille buchi. C'è chi dice che si possono mangiare anche col salato ma io ho qualche dubbio.
Vi lascio sotto le foto dei miei baghrir e un video con i rumori dal cortile (se mettete gli ingredienti nel mixer i buchi si moltiplicheranno e risulteranno più regolari dei miei). A presto post più consistenti sullo sviluppo dei progetti in Ghana e altri progetti di vita. Baci&BuonAppettito







venerdì 18 settembre 2015

VCE-MAD-ACC #andatasenzaritorno

L'altra sera, una delle tante sere senza corrente ho riguardato il film "The Terminal" (2004) e mi sono resa conto di non aver ancora scritto questo post.

Ci ho messo un po' di tempo a metabolizzare il mio rientro, definitivo o a lungo termine, perché in partenza ho avuto qualche problemino al counter dell'Iberia. 
Un problemino costato 1.287,60 euro tanto per essere presi per il c***.

Questo è quello che è successo, alla mattina mi presento al counter con largo anticipo e dopo aver assistito alla scena di persone adulte dirette in Ecuador un po' confuse, mi sono apprestata alla procedura del check-in. Peso valigie ok, quindi era tutto perfetto per me e invece no. La gentile assistente di volo mi dice che non posso volare perché non ho un biglietto di ritorno. E siccome lei non può decidere se imbarcarmi o no, devo aspettare le 6.00, quando arriverà la responsabile e deciderà il mio destino.
Puntualmente alle 6.00 dopo aver fatto sbollire un po' i nervi con un caffè ritorno dall'assistente di volo che in lontananza mi dice che devo comprare un biglietto di ritorno o non parto, cosciente del fatto che al Kotoka Airport non avrebbero mai controllato il mio biglietto di ritorno.
Vado alla biglietteria e la signora o signorina cerca cerca ma mi sembra un po' incapace. Mi dice che il biglietto costa un tot di euro e io le spiego che non volerò mai quindi o che mi trovi una tariffa stracciata che posso perdere o un biglietto rimborsabile. Passa la palla alla sua collega di Alitalia/KLM/AirFrance che alla fine mi trova un biglietto completamente rimborsabile, tranne i 25 euro di prenotazione alla bellissima cifra menzionata all'inizio. 
Era colpa mia, sì, avevo un visto turistico sul passaporto vidimato dall'Ambasciata del Ghana a Roma  ma non avevo un biglietto a/r che è la prima richiesta per ottenere un visto del genere. Perché? Beh sono andata in ambasciata con Adjei e dopo avermi fatto compilare due o tre carte mi hanno rilasciato il visto nel tempo di una pausa pranzo senza chiedere il biglietto che ancora non avevo all'epoca.
Alla fine alle 6.30 mi imbarca il bagaglio e so che devo fare in fretta altrimenti mi chiudono il gate d'imbarco alle 7.00. Il Marco Polo non è certo un aeroporto gigante però ci sono sempre le variabili dei controlli di sicurezza.
Quasi neanche il tempo di salutare per bene la mia mamma che si è dovuta sorbire tutta la trafila e alla fine quand'è tornata in parcheggio si è ritrovata Calimero con la batteria fusa, ma questa è un'altra storia. Io ero al gate pronta per l'imbarco dell'ultimo secondo.

 L'unico beneficio in tutto questo è stato il passaggio sulla terra spagnola e il meraviglioso aeroporto di Barajas, dal quale non sono uscita per la capatina al Reina Sofia come avrei voluto per scongiurare ulteriori sfighe non messe in conto. Essere passata di nuovo per Madrid è stato piacevole anche se si è trattato solo dell'aeroporto. Meglio che passare dalla gelida Amsterdam o dalla sconosciuta e immagino meravigliosa Istanbul. Però non credo volerò nuovamente Iberia su Accra, certo è leggermente più economica rispetto alla Turkish o KLM ma i soldi risparmiati non valgono le sedute che sono praticamente identiche a quelle di Ryanair con l'unica differenza che Madrid-Accra ci mette un po' di più di un paio d'ore. Cibo pessimo, non che gli altri, ma diciamo il peggiore tra il peggio. Niente musica, film o dettagli sulla rotta, niente di niente. 

Atterrata, Accra, Adjei per fortuna c'era lui ad aspettarmi con il suo sorriso meraviglioso, l'unico motivo per cui tutte le vicissitudini delle 12 ore prima non esistevano più. Ero di nuovo a casa. Di nuovo lo stesso odore dell'Africa, chi non l'ha mai provato non può conoscere. 
Ovviamente sempre grazie alla mia mamma è stato inoltrato il rimborso alla stessa biglietteria di Tessera perché al telefono "non si poteva fare" e spero arrivi presto. 
Intanto continuiamo con i progetti in loco che sabato iniziano con uno screening della vista dei bambini grazie ad un progetto in collaborazione con i Lions di Pieve di Soligo.

Saluti&Baci da Nkawkaw with love e buon weekend a tutt*

Ps.: Noi siamo in vacanza sia lunedì (Founder's Day) che giovedì (Eid  al-Adha) quindi organizzeremo una gita fuori porta, destinazione ancora ignota oppure un nuovo video come quello sul cacao :-)
Ah, e se per caso qualcuno mi volesse male per qualche strana ragione sappiate che i miei amuleti sono più forti!

mercoledì 2 settembre 2015

#cacao #inviaggio

Senza dubbio ci sono moltissimi motivi che mi hanno portato a vivere in Africa. Non come altri italiani all'estero ho scelto l'Africa per le spiagge da catalogo di Malindi, per svernare quando in Italia arriva l'inverno, per il benessere a basso costo e tante altre sciocchezze..
Mi piace pensare di essere in Africa perché sto imparando tutto quello che è complementare a quello che mi è stato insegnato o ho appreso dall'altra parte del mondo, dove sono nata e da quando sono nata. Ogni volta che imparo qualcosa di nuovo sento che il mio stare qui, parallelamente a tutti gli altri progetti, ha molto più senso di essere altrove. 
In questi giorni, appena dopo aver speso qualche ora in uno dei posti più affollati del centro città della capitale ed essere rientrata a Nkawkaw (finalmente hanno finito di asfaltare la strada e ci si mette molto meno), con Adjei siamo stati a trovare i suoi genitori in un villaggio della Regione Orientale, Abomosu e abbiamo visitato anche il villaggio del nonno vicino alla foresta vergine dove ho potuto vedere qualcosa di nuovo. Già gli anni scorsi avevo imparato a conoscere una delle piante più belle e più buone del mondo ovvero l'albero del cacao. Questa volta ho visto e toccato con mano il processo di estrazione ed essiccazione del cacao che diventerà successivamente cioccolato, e che cioccolato. Il Ghana dopo esser stato per lungo tempo primo esportatore di cacao al mondo, è recentemente passato al secondo posto dopo la Costa d'Avorio. Anche all'EXPO il Ghana è all'interno del cluster dei paesi produttori di cacao.
Colta dall'entusiasmo, volendo fin da piccola seguire le orme di Licia Colò (per fortuna mi sono già laureata altrimenti avrei dato notevoli spunti per il papiro) ho ideato e realizzato per voi un piccolo video su questa pianta e questo frutto favoloso che vi lascio qui sotto insieme a qualche foto. 















martedì 25 agosto 2015

#AndataSenzaRitorno

Sono in partenza a tempo indeterminato per la mia Africa, quella con la a maiuscola. 
Finalmente, quanto me lo sono sudato e sognato questo traguardo in questi mesi che non passavano mai e soprattutto quanto sono felice di atterrare tra qualche ora a casa. In una delle più vibranti città dell'Africa intera per poi immergermi nella vita del Ghana della Regione orientale dove vivrò per qualche tempo. Sempre in quella cittadina impronunciabile di nome Nkawkaw...

Ho passato dei mesi bellissimi in Italia, in Spagna e anche qualche giorno in Croazia prima di ritornare alla vita e al sogno che continua. Adesso mentre scrivo dall'aeroporto di Madrid aspettando che esca in numero della porta d'imbarco mi rendo conto che il mal d'Africa famoso mi sta quasi abbandonando. Già sto sognando il momento in cui scenderò dall'aereo. Per chi ci è passato sa cosa voglio dire, appena si spalancano le porte dell'airbus solo l'odore dell'Africa, quell' odore distintivo che si sente solo in questa parte del mondo.
Non sono stata esente da qualche tensione prepartenza al Marco Polo che alla fine si è 'risolta' ma non voglio pensarci per oggi.

Per questi mesi di permanenza nel Bel Paese (non farò mai parte di quegli italiani all'estero che giammai l'Italia, l'Italia qua l'Italia là ecc.) ringrazio la mia famiglia intera, i miei amici tutti&tutte, anche tutti quelli di passaggio come me o in transito che in qualche modo passano per un pezzo del mio cuore.

A presto nuovi aggiornamenti sugli sviluppi del progetto, sulla mia vita e anche su #Italia2015 #indifferita. 

Baci a tutti&One Love

Madrid Alfonso Suarez-Barajas Airport waiting hall

lunedì 13 luglio 2015

Boda de Nieves y Silvino #indifferita #inviaggio

18.04.2015 Di matrimonio in matrimonio.. Abbiamo appena finito di festeggiare un matrimonio speciale, il più speciale quello di mio fratello Silvino e la sua sposa Nieves. 

All'inizio pensavo di scrivere un unico post sul periodo #ItaliaFamiglia&Amici2015 e i vari avvenimenti che hanno toccato ormai le mie due famiglie. Oggi che ho trovato un po' di tempo per mettermi sulla tastiera ho realizzato che sarebbe stato un post troppo lungo e noioso. Per il momento ho deciso di condividere qualcosa a proposito di #SpagnaInFamiglia2015.

Due settimane ad aprile in Spagna per il matrimonio, presentare Adjei a chi non l'aveva ancora mai conosciuto di persona, racconti, visite e la speranza di trovare un po' di caldo mentre in Veneto la primavera tardava a decollare (così come in Spagna).

Sono stati giorni intensi, di visite, sorrisi, felicità, incontri nuovi e vecchi dopo tanto tempo.  Alla fine la bellissima festa di matrimonio, un matrimonio vero. Spanish style inconfondibile, e per questo molto particolare e ovviamente diverso.

Io&Adjei, che abbiamo iniziato la nostra luna di miele "a tappe" non appena imbarcato i voli ad Accra verso nord, abbiamo visitato Murcia, Cartagena e altri paesini caratteristici della regione murciana.

Vi lascio un po' di materiale multimediale del grande evento e delle nostre visite.

nell'attesa - ph. Andrea Bergamo
Lo sposo 
Risi - ph. Andrea Bergamo
Nieves&Silvino
Famiglia Italiana
Consuoceri
L&A - ph. Roberto Pasqualini
Catedral de Murcia
Murcia
Murcia - Plaza de Santo Domingo
Murcia - Real Casino
Cristo de Monteagudo su Castillo arabe
Cartagena
Cartagena - Incontri
Cartagena dall'alto
     

Cartagena - Teatro Romano

Alcantarilla - Museo Etnologico de la Huerta
    


Alcantarilla - Museo Etnologico de la Huerta



Alcantarilla -Noria




giovedì 30 aprile 2015

miniaggiornamento

Anche se siamo rientrati temporaneamente in Italia, per vedere la nostra famiglia e amici, ci ricordiamo ogni giorno dei nostri bimbi in Ghana, che rivedremo presto. C'è solo oggi per poter donare e mantenere il progetto di Ancora of Hope attivo, e soprattutto veder realizzato il sogno di garantire un'educazione migliore per i nostri bimbi!

Potete fare la vostra donazione qui.

Ps.: Sono state settimane molto intense e so di aver tralasciato un po' il blog, tra qualche giorno aggiorno tutto con il post sul matrimonio di mio fratello, il matrimonio bis, il viaggio in Spagna e ovviamente Ancora!
Buon1Maggio&OneLove

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lunedì 30 marzo 2015

Quale medicina?



Come avevo anticipato nel post precedente, sono qui a raccontarvi la via della medicina tradizionale. In Ghana, ma in Africa in generale dove il progresso e la tradizione si fondono creando un intreccio talvolta equivoco parlare di medicina è forse ridicolo. Comunque farò solo delle piccole considerazioni per gli interessati e il tutto è assolutamente non scientifico. L'accesso alla medicina biologica o "occidentale" qui in Ghana non è cosa da tutti, anzi, quindi la popolazione media ricorre ai metodi più disparati per guarire malattie fisiche, croniche o spirituali. Dallo stregone del villaggio a quello che ti vende la cura nei tro-tro, bus o altri mezzi di trasporto, la gente sembra cedere al paganesimo che si fonde con la tradizione per ottenere l'intercessione degli angeli celesti e alleviare la "malattia".
Normalmente questi santoni o venditori della medicina alternativa salgono nell'autobus che ho preso qualche volta da Accra a Nkawkaw. L'ultimo in ordine di tempo, è stato molto convincente (a differenza delle mille altre volte quando ho avuto l'occasione di assistere a queste vendite in diretta, e riuscivo a capire qualcosa di quello che diceva) tanto che un po' per superstizione, perché tutte le persone nell'autobus compravano la sua "medicina" e perché chissà se funziona anche per una obruni lady come me. Insomma ho comprato questo intruglio di erbe dentro una piccola boccetta. Il dio del marketing che ho incontrato un paio di settimane fa dice che bisogna recitargli affianco qualche verso della Bibbia, e ché anche i miei compagni di viaggio di quel giorno, nettamente musulmani hanno comprato l'antidoto mi ha convinto ancora di più. Le istruzioni sulla boccetta fanno ridere e sinceramente non credo concretamente al suo effetto benefico, non reciterò assolutamente niente ma il maestro dice che ha effetti minori anche se si tiene in casa. Io ci credo poco, ma tutte le persone che erano in bus con me credono al successo della pozione. Io che sono sempre stata una profana streghetta ho ceduto alla tentazione di vedere gli effetti di questo strano miscuglio di erbe, che vanno ad unirsi alla profezia del cucchiaio e all'amuleto dello stregone.


Istruzioni per l'uso:

Per tutti i problemi spirituali, specialmente: problemi economici, favori, infertilità, attacchi spirituali, incubi, maledizioni, malattie croniche, disappunto, vendita veloce e problemi matrimoniali.
Prima dell'uso: aggiungere all'olio 5 sali e pregare con il salmo 35

domenica 29 marzo 2015

Grazie a tutt*

Ringraziando e riepilogando, il progetto di Ancora of Hope che seguo in questo momento dalla mia base a Nkawkaw è riuscito a ottenere qualche (importantissima) donazione senza raggiungere l'obiettivo di raccogliere $ 5,000 da almeno 40 donatori diversi in 12 giorni. In ogni caso il progetto "Build a School for 200 Street Children" continuerà a ricevere donazioni qui. Fintanto che il progetto riceverà almeno una donazione al mese e il report trimestrale dalla sottoscritta non verrà cancellato dalla piattaforma di Globalgiving. Quindi, come mi ha suggerito qualcuno, continuate a farci sentire i vostri gesti di amore e solidarietà per il Ghana, la mia casa in Africa!

Grazie a tutti i coraggiosi che hanno donato, anche quelli che l'hanno fatto in modo anonimo, sono supercuriosa ai fini statistici ma apprezzo tantissimo! Grazie in anticipo a tutti coloro che doneranno e dedicheranno un po' del loro tempo al nostro progetto, potete sempre scrivermi ovunque per ulteriori chiarimenti a proposito della raccolta fondi, il prossimo post programmato è sulla medicina tradizionale.

Vi ripropongo una foto che risale al giorno del mio compleanno in Ghana con Lisa, alla scuola dove prestavo il mio Servizio Volontario Europeo ad Accra, con Isaac nella nostra gita scolastica alle Shai Hills, del mio primo anno in Ghana quando è iniziato tutto e la recente di Adjei che dice "bankye" (cassava) insieme con i ragazz* della scuola. Grazie, vi amo

Ps.: Tra 6 giorni rientro (rientriamo) in Italia per qualche settimana, continuerò (continueremo) la raccolta fondi e parallelamente andrò (andremo) al matrimonio di un altro pezzo di cuore, quello del mio fratellino maggiore in Spagna. 
Siamo assolutamente e orgogliosamente una famiglia internazionale. Apresto&Baci&OneLove



martedì 24 marzo 2015

Manca poco..

Ce la facciamo ancora a raggiungere l’obiettivo per il progetto di costruire una SCUOLA per 200 BAMBINI DI STRADA in Ghana, mancano solo poche ore quindi affrettatevi!
Anche se piccola la donazione porterà il tuo contributo a questo progetto!
Aiutateci!
Ogni centesimo conta per la realizzazione del progetto, unitevi a quelli che hanno già donato su GlobalGiving, al mio c/c personale, a tutti quelli che hanno contribuito, stanno contribuendo e contribuiranno allo sviluppo di questo sogno, GRAZIE!


Potete fare la vostra donazione qui, se preferite un iban italiano scrivetemi a laurared16@gmail.com o ancoraofhope@gmail.com oppure ovunque vogliate! Love u all



giovedì 19 marzo 2015

CucinandAggiornamento ⚓️


Evoluzione in cucina, sto imparando a preparare il banku vero e proprio! Dopo aver brillantemente imparato a cucinare il contorno per il mio piatto ghanese preferito con la salsa piccante e la zuppa di pesce oppure la squisita light soup (una zuppa di pomodoro) nelle settimane precedenti, mi cimento in nuove avventure culinarie. A tal proposito avevo già scritto un post che potete rileggere qui.

La mia cara amica Jane si prende sempre la briga di insegnarmi queste cose che intrecciano cibo, cultura e tradizioni.
Sono 'riuscita' a preparare il banku, con:
- 1 parte di  pasta di mais
- 1 parte di cassava grattugiata 
- 1 parte di acqua
- sale qb
- tanto tempo e forza per cucinare all'aperto sull'apposito sostegno della pentola caratteristica.
Insomma, con l'aiuto di Jane ce l'ho fatta, ma devo provare con una pentola più piccola perché quando gli elementi si addensano diventa molto impegnativo mescolare e tra il caldo del sole e del fuoco non è un'operazione semplicissima. Un ghanese qualsiasi, anche un bambino, riconoscerebbe la mia impacciataggine nel tenere il mestolo. Ecco.

Poi, mentre nel mondo ne succedono di cotte e di crude, continuo a tenervi aggiornati sulla raccolta fondi in atto, colgo anche l'occasione per ringraziare i donatori e sostenitori di questa campagna ad oggi. Ci sono solo otto giorni di tempo per raggiungere i $5.000 per costruire una scuola per 200 bambini di strada a Nkawkaw, dove seguo personalmente il progetto e i suoi sviluppi vivendo con la gente del posto. 
Potete aiutarmi in questa impresa e aiutarli? Anche una donazione piccola può fare tanto. 
Se il 27 marzo non raggiungeremo la cifra-obiettivo, Ancora of Hope riceverà comunque le donazioni ma non potrà continuare a raccogliere fondi su GlobalGiving. E auguri a tutti i papà!

Potete fare una donazione on-line qui, grazie!



domenica 15 marzo 2015

MamAfrica, portare un bebé all'africana

Durante tutto il mio periodo di permanenza in Ghana avevo mai provato a portare un bebé all'africana, un po' perché sapete che i bimbi piccoli mi fanno impressione in più perché non avevo mai incontrato una mamma così fiduciosa come Jane nel lasciarmelo fare. In verità avrei voluto evitare anche questa volta ma non ho potuto tirarmi indietro vista la sua insistenza.
Ancora prima di avvicinarmi profondamente all'Africa in tutto, sono sempre rimasta molto affascinata dal modo così intimo di portare il proprio bimbo/a in giro. Essere mamma-canguro o papà-canguro ha un che di molto ancestrale e affonda le sue radici all'inizio del mondo. Che sia il pagne senegalese, un pezzo di stoffa qualsiasi o un capo alla moda disegnato su misura, molte mamme decidono di portare i loro figli in questo modo, oppure pancia a pancia davanti per i primi mesi.
Ci sono miriadi di tutorial in rete sulle legature diverse e possibili, ma questo non è un post-tutorial, è solo il racconto di un'esperienza e le conseguenti riflessioni.
In Africa e in Ghana è soprattutto l'unico modo che hanno, il più semplice e bello per portare il proprio bambino, niente passeggini, carrozzine, ovetti, ecc. solo un pezzo di stoffa.
Oggi come negli anni scorsi quando mi informavo sul fenomeno del babywearing pensavo che sarebbe stato il modo ideale di portare il mio futuro bimbo/a nel caso fossero arrivati. 
Il bambino che sto portando nella foto (7 mesi di età) normalmente dovrebbe essere un po' intimorito dal colore chiaro della mia pelle ma lui no, e gioco molto spesso con lui quando la sua mamma ha qualche lavoretto da fare. Appena sistemato sulla schiena, molto naturalmente e senza difficoltà, dopo qualche risata si è addormentato. Credo fermamente al fatto che i bambini portati a stretto contatto con l'umanità della pelle abbiano una prerogativa speciale sulla visione del mondo, piangano meno e si trovino a loro agio nell'essere portati all'africana. Chi li porta inoltre hanno le mani libere per fare altre cose. Io non volevo tanto lasciarlo come si vede dalle foto, ma mi hanno detto che è stata un'ottima prima volta.

Ps.: Questo post è stato scritto per ricordare anche tutti gli altri bambini che Ancora of Hope raggiunge quotidianamente. Domani parte una raccolta fondi on-line per la costruzione di una classe per 200 bambini di strada. Trovate la spiegazione dettagliata della campagna qui in un post che ho scritto qualche giorno fa, da domani alle 5.00 di mattina fino al 27 marzo il progetto riceve donazioni qui, grazie! C'è anche il link in alto a destra sulla pagina!

Eccomi in versione MamAfrica che porto in giro per il vicinato il piccolo Kwasi Owura Nat e lui che mangia il platano lesso con la mamma Jane.




Stringimi, lasciami, Mama Africa, Africa

Seguimi, chiamami, Mama Africa, Africa


giovedì 12 marzo 2015

- L&A +1mese di ❤️ -

Beh, ormai lo sanno tutti. Ci siamo sposati esattamente un mese fa.
Questo post è la breve storia del nostro amore che cresce, quello che probabilmente racconteremo ai nostri figli. A dire il vero non avevo mai pensato di sposarmi, assolutamente mai se non durante la mia infanzia ma neanche quello, perché preferivo la vita all'aperto alle bambole. E sinceramente questo matrimonio ha sorpreso anche me. Non ho neanche mai sognato una grande storia d'amore ma come tutte le cose belle, giungono quando meno te lo aspetti e non puoi separartene più. 
Ci siamo innamorati a prima vista al momento delle presentazioni il primo giorno che ho messo piede in Ghana. È nato qualcosa fin da subito, al momento del nostro saluto ghanese. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, tanta acqua come quella infinita dell'oceano che bagna questo pezzo d'Africa, lo stesso mare che ha cullato molte delle nostre serate insieme. A dire il vero Adjei mi aveva chiesto di sposarlo il 12.10.2013 ma probabilmente il nostro livello di pazzia non era così elevato da assecondare una scelta così improvvisata, anche se forse avremmo dovuto farlo.
Sono passati molti mesi da quella nostra intenzione, quasi un anno di semi-convivenza, otto mesi di 'relazione' a distanza (sempre che si possa considerare tale, ricordandoci ogni giorno del nostro One Love), sogni d'incontro spezzati da burocrati, finalmente il mio ritorno in Ghana e il nostro matrimonio al Distretto di Corte a Nkawkaw con quattro testimoni (il padre e tre amici), stirando i vestiti due giorni prima per scongiurare l'interruzione di elettricità, puntualmente arrivata.

E adessso? Ci sono sicuramente ancora tanti grandi sogni da realizzare e siamo solo all'inizio.
Anche il viaggio di nozze (non sappiamo ancora quando) che sarà assolutamente alternativo ma abbiamo ancora due scelte: la mia sulla strade sterrate di Togo, Benin e Burkina, la sua natura e mare a Sao Tomé e Principe. Vedremo. Diciamo che non rientra nei nostri pensieri imminenti.
I nostri nuovi amici in città (che ci hanno preso in simpatia soprattutto per la differenza d'età) perché sono un po' più grandi di noi dicono che siamo una coppia semplice. E credo sia vero. Per il momento ci basta addormentarci e svegliarci ogni mattina uno affianco all'altro e sorridere insieme pensando a tutto quello che verrà.
Andiamo a festeggiare il nostro primo mesiversario di matrimonio con i nostri bambini a scuola e poi da qualche parte la sera (possibilmente un posto che usi il generatore di corrente).
Presto altri aggiornamenti, sempre sugli stessi schermi. 

"E il vero amore può nascondersi, confondersi ma non può perdersi mai. Sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai" Francesco De Gregori


Per tutti quelli che nonostante la lontananza ci sono stati vicino nel giorno del sì, per quelli che hanno chiesto foto e aggiornamenti sul giorno del coronamento del nostro amore eccoci qui! E anche per tutti quelli che hanno creduto o sperato che non fosse possibile eccoci qui! Baci&OneLove

Our Day - 12.02.2015
Sulle nostre montagne, sulla strada per Mpraeso

Distretto di Corte, Nkawkaw