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sabato 27 dicembre 2014

impacchettando --> imbarcando --> volando

Valigie pronte alla vigilia. Largo anticipo per chi si prende sempre all'ultimo come me. Questa volta niente lista, tutto bene in mente e l'ausilio di qualche promemoria volante. Ho dovuto far star dentro tutto il materiale scolastico che mi è stato gentilmente donato con una stampante, inchiostri di riserva e altre cose leggere nella valigia più grande che è sigillata in modo definitivo ma incerto allo stesso tempo. Il resto, i miei pochi vestiti rimasti in armadio dall'anno estivo precedente, l'essenziale insomma, e qualche medicina per scongiurare la peggiore delle sfortune. Poi nel bagaglio a mano che è l'unico ancora aperto tutti gli oggetti tecnologici ecc. Tutto permettendo (neve) sono anche alla vigilia della mia partenza (parte seconda). Ps.: qualcuno mi ha fatto il quadro astrologico e detto che questo sarà un anno fantastico, come solitamente gli anni dispari per me, speriamo nella profezia.
Ci sono viaggi che si fanno con un unico bagaglio: il cuore.

martedì 23 dicembre 2014

La connessione di tutte le cose (parte seconda)

Alla mia partenza mancano pochi giorni pieni. Come l'altra volta, gli impegni sono fittissimi fino all'ultimo, c'è anche Natale in mezzo quindi alla fine non manca niente. Questa volta parto più coscientemente rispetto all'anno scorso. Ho bene in mente quello che andrò incontrando, poche sorprese date dalla novità anche se so che in Ghana sta cambiando tutto velocemente, sintomo del paradosso di un paese in crescita che si misura quotidianamente con i pro e contro della società globale. Ricordo molto limpidamente come mi sentivo 20 mesi fa a ridosso della partenza. Sensazioni sempre simili, corsa ai saluti temporanei, cene con gli amici, auguri di buon anno tropicale, tutto contornato dall'ambizioso è ormai tangibile progetto di Ancora che inizierà presto in modo ufficiale e concreto grazie ai contributi più disparati e di diversa origine provenuti dalla mia famiglia allargata di amici, parenti, colleghi, volontari, conoscenti, Oltreiconfini, Tundra Stamperia e Enfant Prodige per non mettermi a fare l'elenco intero. Tutti in un modo o nell'altro mi sono stati vicino, hanno creduto in quello che credo io e mi sostengono sempre, anche involontariamente.
Torno in uno dei posti che considero casa, anche se non è l'unico, in un pezzo di Africa Occidentale che conoscevo poco e ho finito per amare follemente, che adesso fa parte sempre di me, pieno di memorie positive, sorrisi, incontri importanti o occasionali che mi hanno fatto crescere, pensare, innamorare e realizzare che il mondo è immensamente piccolo nella sua immensa grandezza, che le distanze non esistono e che volere è potere. Sempre.
Sto mangiando tutto quello che mi mancherà, uso la connessione veloce continuamente, carico continuamente il telefono anche se mi sono dotata di un caricatore solare (o meglio mi hanno dotato) per evitare gli inconvenienti del caso, e il Ghana non potrebbe essere posto più perfetto per usarlo. Poi qualche casino con la valigia, che non si chiude, che pesa troppo, che non c'è abbastanza spazio e che il solo pensiero crea qualche attacco di panico improvviso. Alla fine non porto niente, il viaggio è nella testa. Torno alla mia valigia confusa per aggiornarvi nei prossimi giorni. 
Intanto buone feste a tutt*!

sabato 15 novembre 2014

Ri-torno

Mi sto preparando ad una partenza imminente, scelta abbastanza d'impulso, dettata da quel mal d'Africa che pensavo di non poter provare, dalla nostalgia e dalla voglia immensa di tornare nella terra dei bambini e dei sorrisi. La mia permanenza in Italia, nonostante i piccoli successi e il piacevole rientro alla vita di sempre, mi ha fatto sentire a tratti vuota, impotente o diversa. Con tutti i pro e contro dei termini in questione. Dopo aver riflettuto a lungo su questa partenza, e sulla scia di alcuni eventi più o meno lieti, ho deciso di andare. Meglio tornare. In Ghana, ovviamente. A far partire i miei progetti anche se è un po' un salto nel buio, con l'unica sicurezza che qualcosa farò! ⚓️ 

Come sempre per contribuire al progetto in modi diversi trovate informazioni al link sottostante:


A breve aggiornamenti un po' meno confusi. Intanto la foto del mio visto, che è una certezza insieme al biglietto elettronico THY. Preparo la valigia!

Paese che vai, visto che trovi - parte seconda

venerdì 24 ottobre 2014

Ancora news ⚓️

Per seguire le ultime news, gli approfondimenti sul progetto di Ancora of Hope Organization e passare un bel pomeriggio in compagnia, vi invito domani all'inaugurazione della nuova sede di OltreiConfini a Quarto d'Altino (VE) dalle 16:00.

Vi lascio sotto il programma dettagliato dell'evento!


giovedì 18 settembre 2014

Ancora ⚓️

L'inventore di sogni è solo un bellissimo libro. I sogni non si inventano, esistono e basta. Poi c'è la scintilla che li fa nascere, la profonda volontà di crederci e di vedere la luce accendersi. Il mio sta lentamente ma costantemente prendendo forma, tra gli alti e bassi della vita di sempre, grazie all'appoggio e alla piena comprensione di chi mi vuole bene, di chi crede, come me, nei valori della vita senza preghiere e che ogni giorno si sveglia col sorriso alla ricerca di un mondo migliore.

Un blog è come un figlio, va curato, migliorato, tenuto aggiornato e io sono stata un po' pigra in tutto ciò. In realtà mi sono impegnata a non concentrami. Adesso il mio sogno è lì bello vivo. E chi mi ama e mi stima sa quanto è importante per me. Proseguono le bancarelle per la raccolta fondi che piano piano mi permettono di vedere quella luce.

Sono anche molto stanca, voglio tornare al più presto in quella mia Africa che mi ha posseduto e che ho amato con tutta me stessa, e che non ho mai smesso di amare. Neanche una volta.
Sono stancamente felice, dormo poco e penso di più, corro per dimenticare questi mesi che non mi appartengono più. Rimpiango ogni singolo istante il mio essere partita credendo che fosse la scelta più opportuna. Sbagliato, il mio batticuore non è qui e non lo è mai stato.
In ogni caso sono a casa, ma mi sento ovunque e da nessuna parte. Voglio indietro il mio Ghana, per questo sto pensando anche di fare una pazzia che non si sposerebbe molto con la sfera razionale del mio carattere (ammesso che sia mai esistita).

Domenica dalle 10.00 sono sempre con la mia bancarella a Vascon all'interno della manifestazione 'Co i piè descalsi'. Se siete in zona passate a salutarmi!

KEEP FOCUSING ON YOUR DREAMS and help me focus on mine, love u all!

ancoraofhope.wordpress.com









martedì 1 luglio 2014

Più due.



Sono passati due mesi esatti dal mio rientro nel Bel Paese, dal mio rientro alle comodità di sempre che durante il mio anno in Ghana sono vacillate in parecchie occasioni.
Questi due mesi sono stati un po' come il tempo di quest'estate italiana che non accenna a cominciare, riassumendo variabili. A tratti sono stati intensi e ricchi di racconti e condivisione di esperienze sull'anno passato a distanza, reciprocamente, altre volte lunghi monologhi oppure semplici domande aperte da parte di qualsiasi persona incontrassi. Per altri versi invece calmi, non so se perché tornando dall'Africa vedo tutto in modo diverso, leggero e tranquillo.
Mi sono gradualmente riavvicinata alla vita di sempre anche se ancora corro a mettere in carica il cellulare 'prima che vada via la luce' o faccio molta attenzione all'uso dell'acqua.

Dall'altra parte da brava sagittaria, viaggiatrice e sognatrice, sto cercando di concretizzare quello che vorrei veder realizzato in Ghana nei prossimi mesi: la fondazione e costruzione di un centro educativo e una scuola primaria a Nkawkaw, nella Regione Orientale. Opera che avvierò con la collaborazione di altri due volontari ghanesi e l'aiuto di tutt*.
Per cominciare, con la collaborazione del'Associazione Oltreiconfini, organizzo una serata a Quarto d'Altino (VE), il 15 luglio, dove illustrerò in modo più dettagliato gli obiettivi e le aspettative per il nuovo progetto di sviluppo, saranno esposte un po' di foto scattate negli scorsi dodici mesi e ci sarà ovviamente la possibilità di contribuire, finanziariamente e non (potete anche solo passare a farmi qualche altra domanda), alla realizzazione di questo nuovo sogno.

Ps.: Da oggi c'è una cassettina per la raccolta fondi nella mia seconda casa, all'Enfant Prodige Brasserie a Treviso!

In attesa di vedervi numerosi, vi lascio la locandina con il programma per la serata qui sotto.





giovedì 24 aprile 2014

Meno sette.

Al mio ritorno mancano solo sette giorni pieni, sono giorni intensi, ricchi di pensieri profondi, acquisti dell'ultimo minuto, saluti, ricordi di un anno di vita che mi vengono in mente continuamente. Che dire, è stata un'esperienza completa, nel bene e nel male ho imparato e insegnato tante cose. Mi mancherà tanto il Ghana, così come il Ghana sentirà la mia mancanza.
Ho sette giorni per riorganizzarmi fisicamente e psicologicamente, anzi meno perché oggi vado al mercato delle perle a Koforidua e sabato e domenica a rilassarmi al caldo sotto una palma da cocco per l'ultima volta prima del rientro alla vita di sempre. Anche se non sarà come sempre. Quest'anno torno a casa, lavoro al Pro e lavoro a distanza al mio nuovo progetto in Ghana che sta lentamente prendendo forma.
Sono un po' divisa, da un lato sono molto felice di tornare in Italia, vedere i miei cari, la famiglia e i miei amici dall'altro lascio un grande pezzo del mio cuore e spirito in Africa. Però come mi dicono tutti non mi devo preoccupare, perché è un distacco temporaneo perché in Ghana ci tornerò, e se tutto va bene spero il più presto possibile.
Ringrazio il Ghana per tutto quello che ho, per avermi fatto innamorare e prendere 10 kg, per i suoi caotici mercati, i colori, il ritmo e i suoni pulsanti, il traffico incredibile e la guida spericolata, i sorrisi dei bambini nella terra dei bambini, i viaggi in tro-tro, la birra Star che ha sostituito l'unica e ineguagliabile John Martin's, le palme, le strade dissestate e polverose, il verde. 
In questo blog, che rimarrà aperto per altri post e informazioni sul mio nuovo progetto, raccoglie solo una piccola parte di tutto quello che è successo in questi 12 mesi ormai volti al termine.
Per gli amici, i familiari e tutte le persone che incontrerò presto le cronache di Accra non finiscono mai..






giovedì 17 aprile 2014

Welcome to Hell

Agbogbloshie, 40.000 abitanti provenienti dalle zone rurali di tutto il paese e da stati limitrofi. Il quartiere ospita le contraddizioni più o meno comuni di questo pezzo d’Africa. Una linea ferroviaria che conduce chissà dove, il più grande mercato alimentare di Accra, il fiume Densu che lo attraversa tutto carico di rifiuti insieme alla più grande discarica di e-waste di tutto il West Africa, forse del mondo.
Sodoma e Gomorra è il nome con cui è conosciuta questa comunità slum accorpata nella capitale, un posto dove la microcriminalità dilagante si mescola con la vita dura delle baraccopoli, un inferno sulla terra, da un lato il vivace mercato alimentare cittadino dall’altro il sito di stoccaggio e ‘riciclaggio’ sporco di rifiuti elettronici. Le famiglie che vivono qui, si districano come possono tra le vicessitudini quotidiane, i ragazzini, la cui speranza di vita non raggiunge i trent’anni estraggono le parte metalliche di computer, televisori, frigorigeri, piccoli oggetti di uso domestico come ferri da stiro o ventilatori per guadagnare uno o due dollari al giorno, per poi bruciare tutto il resto ricoprendo tutta la zona di un fumo grigio denso e dell’odore specifico dei rifiuti bruciati. Le statistiche sono ancora deboli, ma la maggiorparte dei rifiuti entra più o meno legalmente in Ghana da Stati Uniti e diversi paesi dell’Unione Europea, tante volte con il beneplacito delle autorità locali.
Qui la popolazione non è propriamente accogliente, le foto nella zona ‘sporca’ bandite. Nonostante abbia ingaggiato un ragazzo del posto, il mio colore bianco qui non attrae nessuno, nessuno vuole che si sappia quello che accade, la gente ti dice: “Non è vero che si brucia la plastica” e il tuo naso fiuta solo il suo inconfondibile odore e i tuoi occhi vedono una scia di fumo nero salire in cielo, qualcuno si chiede perché sono venuta a vedere l’inferno, qualcun’altro insulta Latif perché mi permette di accedervi.
Vi lascio qualche foto esplicativa.






mercoledì 26 febbraio 2014

Il sabato del villaggio..

Qualche settimana fa ho avuto l’occasione di trascorrere un fine settimana (lungo) in un piccolo paese, che qui chiamano villaggio, nella Regione Orientale a circa un paio di ore da Accra, condizioni della strada, traffico e guasti al motore permettendo. Nonostante le variabili, il viaggio in bus è andato molto bene e i paesaggi e i piccoli villaggi attraversati sono decisamente scenari mozziafiato per gli occhi, da National Geographic o documentari di Licia.
Evito di raccontarvi tutto il weekend, vi narrerò solo il mio sabato.
Di mattina presto dopo aver fatto colazione con l’ormai costante yam bollita (il tubero locale che dovrebbe chiamarsi igname in italiano o manioca) e qualche salsetta piccante mi incammino verso il villaggio vero. Un insieme di case di fango abitate da una ventina di persone in tutto, costruite alla fine di un sentiero che giunge dove si situano ettari infiniti di piantagioni di cacao e banani. Beh che dire, dopo due ore abbondanti di camminata mi sono sentita quasi sollevata a dover passare il resto della mia giornata all’ombra di non so quale pianta tropicale e osservare l’avvicendarsi dei lavori quotidiani, dall’essicazione dei semi di cacao, all’andirivieni dei bambini e ragazzi che vanno alla pompa più vicina (almeno un’ora e mezza di camminata verso la strada principale) a raccogliere l’acqua, ai metodi di cottura ancestrali che si leggono solo sui libri. È stata un’esperienza toccante e meditativa, ho addiritura pensato di fermarmi una notte ma l’idea di dormire sotto le stelle cullata solo dai rumori della natura, senza elettricità, il pensiero del wc con acqua corrente dell’albergo in cui pernottavo mi hanno fatto capire che sarebbe stato meglio rientrare prima del tramonto.
Un sabato alternativo che non dimenticherò facilmente, un balzo indietro nella storia e una natura rigogliosa, distante anni luce dal cemento strangolato dal sole di Accra, un clima mite e piacevole.
Vi lascio le foto della ‘casa’, la varietà di flora e fauna e un ragazzino sulla strada di scuola (pronto a cambiarsi le scarpe non appena giunto in ‘città’).
Abitazione tipica

Cocoa fruits


Plantain, Platano


Butterfly 1


Butterfly 2


Kojo sulla strada di scuola

sabato 1 febbraio 2014

Il nuovo anno..


Ho transcurato un po' il blog. Gennaio è giunto alla fine ed io non ho nemmeno percepito il cambio di guardia per questo duemilaquattordici. Perché? Non saprei, forse perché ho festeggiato in modo diverso dal solito, senza i soliti dubbi o certezze su dove passare il 31, festeggiamenti sobri, birre, fuochi d'artificio e un altro giro di boa, un nuovo anno. Mi piacciono gli anni dispari però quelli pari sono sempre i più fortunati, quelli che rimangono incastrati nella ragnatela dei ricordi in modo indelebile. Allora speriamo che quest'anno sia fruttuoso come tutti gli altri, è un anno pieno di aspettative e di incertezze, di sorrisi, di incontri e di emozioni forti, per me e per tutti. Ogni mattina penso a quello che verrà e in che modo, che sarà solo perché sarò io a volerlo, perché un po' il 2013 che mi sono lasciata alle spalle mi ha cambiato, nel bene e nel male. Tra qualche mese tornerò in Italia con un bagaglio diverso, vuoto di vestiti e ricco di esperienze fantastiche e irripetibili che non avrei mai incontrato se non avessi deciso, l'anno scorso più o meno a quest'ora, di passare questo pezzo della mia vita in Ghana. 
Beh, sono effettivamente un po' in ritardo ma dalle sponde del Golfo di Guinea, a 7.000 km dal posto che ho considerato per molto tempo casa, buon 2014!