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domenica 15 marzo 2015

MamAfrica, portare un bebé all'africana

Durante tutto il mio periodo di permanenza in Ghana avevo mai provato a portare un bebé all'africana, un po' perché sapete che i bimbi piccoli mi fanno impressione in più perché non avevo mai incontrato una mamma così fiduciosa come Jane nel lasciarmelo fare. In verità avrei voluto evitare anche questa volta ma non ho potuto tirarmi indietro vista la sua insistenza.
Ancora prima di avvicinarmi profondamente all'Africa in tutto, sono sempre rimasta molto affascinata dal modo così intimo di portare il proprio bimbo/a in giro. Essere mamma-canguro o papà-canguro ha un che di molto ancestrale e affonda le sue radici all'inizio del mondo. Che sia il pagne senegalese, un pezzo di stoffa qualsiasi o un capo alla moda disegnato su misura, molte mamme decidono di portare i loro figli in questo modo, oppure pancia a pancia davanti per i primi mesi.
Ci sono miriadi di tutorial in rete sulle legature diverse e possibili, ma questo non è un post-tutorial, è solo il racconto di un'esperienza e le conseguenti riflessioni.
In Africa e in Ghana è soprattutto l'unico modo che hanno, il più semplice e bello per portare il proprio bambino, niente passeggini, carrozzine, ovetti, ecc. solo un pezzo di stoffa.
Oggi come negli anni scorsi quando mi informavo sul fenomeno del babywearing pensavo che sarebbe stato il modo ideale di portare il mio futuro bimbo/a nel caso fossero arrivati. 
Il bambino che sto portando nella foto (7 mesi di età) normalmente dovrebbe essere un po' intimorito dal colore chiaro della mia pelle ma lui no, e gioco molto spesso con lui quando la sua mamma ha qualche lavoretto da fare. Appena sistemato sulla schiena, molto naturalmente e senza difficoltà, dopo qualche risata si è addormentato. Credo fermamente al fatto che i bambini portati a stretto contatto con l'umanità della pelle abbiano una prerogativa speciale sulla visione del mondo, piangano meno e si trovino a loro agio nell'essere portati all'africana. Chi li porta inoltre hanno le mani libere per fare altre cose. Io non volevo tanto lasciarlo come si vede dalle foto, ma mi hanno detto che è stata un'ottima prima volta.

Ps.: Questo post è stato scritto per ricordare anche tutti gli altri bambini che Ancora of Hope raggiunge quotidianamente. Domani parte una raccolta fondi on-line per la costruzione di una classe per 200 bambini di strada. Trovate la spiegazione dettagliata della campagna qui in un post che ho scritto qualche giorno fa, da domani alle 5.00 di mattina fino al 27 marzo il progetto riceve donazioni qui, grazie! C'è anche il link in alto a destra sulla pagina!

Eccomi in versione MamAfrica che porto in giro per il vicinato il piccolo Kwasi Owura Nat e lui che mangia il platano lesso con la mamma Jane.




Stringimi, lasciami, Mama Africa, Africa

Seguimi, chiamami, Mama Africa, Africa


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