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lunedì 26 agosto 2013

Esplorando..

Mai come in questi mesi ho sognato di concedermi una giornata al mare. In realtà abito in spiaggia, il problema è che non è propriamente uguale a come ce la immaginiamo. Puoi andarci per fare una corsetta o una bella passeggiata (prima del tramonto), osservare l'immensità dell'oceano che non ha fine, respirare un po' di arietta fresca o bere qualcosina al chioschetto di Natty. Niente bagno, le correnti sono troppo pericolose qui e il rischio di farsi trascinare via è all'ordine del secondo.
Allora per qualche tempo ho cercato di sondare il terreno, i locals dicono che poco distante da casa in linea d'aria circa una decina di chilometri c'è un bella spiagga, ben frequentata, tranquilla e pulita, ah e si può entrare in acqua, Bojo Beach.
Sabato, dopo aver rinunciato a qualche giorno fuori porta con le volontarie tedesche un po' perché non ero perfettamente convinta, un po' perché volevo passare il weekend con il mio uomo ecc., ho deciso che sarei andata al mare, a fare un bel bagno rigenerante.
Mi sono incamminata con Janis intorno a mezzogiorno. Una bella passeggiata di cinquanta minuti lungo il bagnasciuga attraversando strani villaggi di pescatori, una sorta di laguna/palude incontaminata e villaggi remoti, tipo dimenticati da dio.
La scelta di dirigersi verso ovest è stata assolutamente azzeccata, una manciata di ore all'aria aperta, qualche birretta, un bel piatto di riso e pollo ben cotto (anche se decisamente molto rincarato), insomma non avrei potuto chiedere di meglio. L'acqua dell' oceano è talmente fredda (forse è solo un'impressione) e salatissima. Alle spalle un fiume navigabile, dei bellissimi palmeti e le colline che riempiono l'orizzonte.
Sulla via del rientro, all'interno dei villaggi di frasche che vivono solo di pesca, mi sono dovuta confrontare con le amare riflessioni sulla modernità e sulle semplici cose che abbiamo sempre a disposizione ma non sono per tutti scontate. Come una connessione a internet o la corrente elettrica.
Domenica mi sono concessa un pranzo nel mio ristorante vegetariano preferito in compagnia dei soliti amici e qualche new entries per poi rientrare nel villaggio verso sera, fare due chiacchiere al chioschetto con una birra condivisa e prepararsi per la settimana a venire.

Fana - Abitazioni

giovedì 8 agosto 2013

Senza titolo, solo emozioni

Inizialmente questo non voleva essere un post, i suoi contenuti sono strettamente personali ma ho deciso di condividere comunque qualche pensiero. A tal proposito avevo messo giù qualche riga sul mio diario cartaceo, dove annoto anche altre cose.
Il mio secondo giorno in Ghana è cominciato tutto, quando per qualche secondo ho incrociato il suo sguardo al momento delle presentazioni. Poi non ci ho più dato attenzione perché troppo presa dalla novità del posto, dalle nuove amicizie, il lavoro, altri incontri, eccetera. Poi gradualmente abbiamo imparato a conoscerci e ad uscire qualche volta insieme grazie ad appuntamenti mascherati da altro.
Quindi ho solo cominciato a considerarlo come un amico speciale, un confidente e se volete un punto di riferimento per risolvere la miriade di problemi che di tanto in tanto mi trovavo ad affrontare.
Dopo qualche tempo la nostra conoscenza ha iniziato a farsi più stretta, fino a quando lui è diventato l’unica cosa a cui potessi pensare. Per inciso, mi sono disintossicata, non penso più a quello che mi sono lasciata alle spalle in Italia, il mio zahir è svanito lentamente senza lasciare traccia.
Quindi ancora un paio di uscite con l’uomo, poi come sapete una cosa tira l’altra e non mi sono nemmeno resa conto che il mio cuore ricominciava a battere come non faceva da tempo. L’altra sera finalmente si è deciso, abbiamo dormito insieme, condiviso una serie di emozioni intense fino a mattina inoltrata, poi per la prima volta sono sgattaiolata fuori di casa come una ladra col timore di incontrare uno dei membri della mia famiglia  e che mi incastrasse con uno dei loro interrogatori. Qui la privicy non è contemplata. Ma per tutelarmi e tutelarlo non menzionerò nomi, anche se chi doveva conoscerlo ha ricevuto la sua foto privatamente. In ogni caso sono felice davvero, non avevo previsto tutto questo anzi era ben lungi da me e adesso mentre scrivo questo post mi rendo conto di essere parecchio confusa. Ok, tutto può succedere. Sempre.

lunedì 5 agosto 2013

Agosto non ti riconosco..

Agosto (Osanaa in Twi) è appena cominciato, uno dei mesi più belli dell’anno, forse il migliore. Perché il sole splende alto nel cielo e scalda le nostre giornate, per tutte quelle volte che abbiamo desiderato andare in vacanza e finalmente sono arrivate le tanto sognate ferie, le serate che non finiscono prima dell’alba, le storielle di una notte di mezza estate, le chiacchiere infinite e le giornate al mare.
Quest’anno il mio agosto è un po’ diverso, l’anno scorso a quest’ora il countdown per il mio viaggio in Marocco era quasi alla fine. Stavolta niente capatina estiva in Maghrib, le mie giornate trascorrono inesorabilmente scandite dai minuti che passano senza lasciare traccia alcuna, dai pettegolezzi generati da uno sguardo o una parola di troppo, dal lavoro in ufficio e nella scuola, dalle nuove idee o da nuovi incontri.
Sto frequentando un corso interessante che mi porterà via tre sabati in “NGOs project management”, la prossima settimana inizierà anche il festival della popolazione Ga in James Town, indubbiamente il quartiere più scenico e affascinante di tutta Accra, per la strana atmosfera che si respira quando ci passeggi, per i piccoli mercati, gli edifici dell’epoca coloniale, i colori e gli odori intensi. Comunque ve lo racconterò.
I giovani volontari olandesi si preparano a partire, fortunatamente la casa si svuota di nuovo ma la cosa non mi dispiace particolarmente perché ho realizzato che non ho più l’età per stare appresso ai problemi degli altri e che condividere la tua quotidianità con meno persone possibile non è poi così male.
Cos’altro, la settimana che mi lascio alle spalle è stata per certi versi molto divertente, ho riprovato la sensazione quasi piacevole di dormire solo tre ore dopo che ho dato un party per pochi eletti nella mia stanza, che come sempre è terminato con una performance della sottoscritta, una di quelle che capitano solo ad agosto. Diciamo che il giorno dopo mi sono vergognata a guardare in faccia i miei ospiti per l’innumerevole quantità di sciocchezze che sono riuscita a dire in tre orette. A tratti invece molto stressante per piccole beghe lavorative che mi porteranno a indire un meeting domani creato per mettere i puntini sulle i e indirizzare i colleghi sulla giusta via.
Insomma, niente di nuovo, o almeno così sembra. Oggi solo noiosissimo lavoro d'ufficio con tanto di centinaia di fotocopie per gli esami degli alunni che sono iniziati oggi, ma spero di combinare qualcosa di buono nei prossimi giorni. Buona settimana a tutti e buone ferie!

Dreaming Marrakech