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lunedì 5 gennaio 2015

Più sette, from Ghana

Un post è dovuto a sette giorni dal mio ritorno in Ghana. È allo stesso tempo tutto uguale e tutto diverso. Dopo aver visto la neve due giorni prima di partire, aver ritardato il decollo ad Istanbul per lo stesso motivo e arrivare ad Accra alla sera, essere di nuovo avvolta dal vento caldo, dai ricordi, l'odore terribile dello smog, l'aeroporto, i saluti e gli abbracci come se il tempo non fosse passato mai. Accra è calda, bollente, è molto tardi quando arrivo in albergo e tra una chiacchierata e l'altra sprofondo nel sonno. I festeggiamenti per l'anno nuovo sono iniziati con un giorno in anticipo e ho passato tutto il giorno 31 a riprendere misura da un lato con un'atmosfera così familiare e dall'altro con lo stesso disorientamento di chi arriva per la prima volta in Africa. Comunque un disorientamento molto piacevole. I festeggiamenti e l'addio al 2014 in strada ad Osu. Poi verso la cittadina del progetto, Nkawkaw, qui a differenza di Accra e per fortuna, parlano poco inglese così ho parlato più twi in meno di una settimana qui che in un intero anno ad Accra, che da una serie di spunti per iniziative interessanti e divertenti chiacchierate. La stanza dove vivo è molto carina, così come le giovani signore e la miriade di bambini e ragazzini del vicinato. Ogni tanto manca la luce, prendo l'acqua dal pozzo e l'harmattan, un vento polveroso e caldo che viene dal Sahara, rende difficile la respirazione. Nonostante questo sono felice. A presto nuovi aggiornamenti sul procedere del progetto di Ancora ⚓️

 






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