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mercoledì 14 gennaio 2015

In the kitchen/chicken

Questa settimana ho deciso di scrivere un post leggero, sulla scia opposta ai disastri che ci circondano quotidianamente a casa, sulla via, nei corridoi infiniti delle vite altrui che si incrociano con le nostre e i nostri pensieri.
Questo post è dedicato agli amanti del cibo, a quelli che provano sempre qualcosa di diverso, che non sono schiavi dell'abitudine, che non si accontentano della prima versione e che guardano sempre altrove. 
Durante i mesi della mia permanenza in Italia dopo un lungo e intenso anno in Ghana pensavo solo ad un piatto che veramente avrei tanto voluto cucinarmi. I miei piatti preferiti della cucina ghanese sono due, anche se sostanzialmente mangio tutto quello che ritengo eticamente corretto..ecco i due piatti unici sono il banku, pesce e hot pepper (ma non è il piatto di oggi) e quello che ho sognato di cucinare ovvero il red red. Chi mi conosce dirà che doveva piacermi per forza visto il nome, in ogni caso è un piatto semplice ma allo stesso tempo molto gustoso se ben preparato. È una rivisitazione africana del contorno veneto preparato con fagioli e cipolla.
Serve: olio e sale qb, fagioli secchi, una cipolla e due platani maturi (sono fortunata ad essere arrivata in stagione e questo significa che al mercato centrale te li regalano). Oggi quindi dopo aver passato una mattinata tranquilla a sistemare la mia casetta e la cucina, che finalmente dopo il lavoro del falegname sembra un angolo cottura niente male e naturalmente ventilato, sono andata al mercato a fare la spesa e a parte l'acquisto della solita quantità di frutta e verdura mi sono adoperata per il red red. Il platano andrebbe fritto nell'olio di palma (quello non raffinato che si trova qui non dovrebbe essere così nocivo in teoria), a parte si cucinano i fagioli a vapore e alla fine si soffrigge un po' di cipolla per dare gusto e armonia al piatto. Vi lascio le foto del risultato qui sotto. Non so se alla vista possa essere invitante ma vi assicuro che è squisito. Grazie a tutti quelli che mi scrivono sempre, che mi salutano tramite altre persone e che sono sempre vicino a me in modi diversi. La mia esperienza di rientro in Ghana è molto completa e ricca ogni giorno di straordinarie avventure e miriadi di sorrisi. Qui a Nkawkaw, nessuno prova a pronunciare il mio nome, senza riuscirci, come ad Accra (tipo Loula, Noora, Noola, Doora e altre migliaia di combinazioni) sono per tutti Sista Adwoa ovvero il nome twi per una donna nata di lunedì. Molto semplice.

Il risultato

2 commenti: