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domenica 19 maggio 2013

INSIDE THE MOSKITO NET

Un bel progetto giappo-ispano-ghanese ha presentato la performance mercoledì sera all’Alliance Française, qui ad Accra. Uno spettacolo che fonde insieme musica, danza e pittura al fine di sensibilizzare il pubblico sul problema dei rifiuti da un lato, accompagnato dall’installazione di un’artista eccentrica costituita dagli imballaggi più disparati e qualche zanzariera volante.
Ok, siamo sempre lì, tutto ruota intorno alla modernità, alla mancanza di una cultura rivolta a salvaguardare la nostra madre Terra, alla produzione eccessiva e alla carenza di strumenti e mezzi adeguati. Per me, dover pagare all’ingresso l’irrisoria cifra di due euro per accedere a un simile evento mi è sembrata una presa in giro. Paradossalmente 5 cedi sono di già molto discriminanti. Il pubblico della serata era composto essenzialmente da occidentali trapiantati nella capitale ghanese, qualche cinese e i benestanti che vivono nelle ville pazzesche e super sorvegliate dei quartieri bene come Osu. Però è stato comunque interessate e stimolante perché ho conosciuto una ragazza spagnola e un brasiliano che insegnano le loro rispettive lingue madri alla University of Ghana nel sobborgo di Legon da più di qualche anno e che per i motivi più disparati si sono ritrovati qui. Due persone fantastiche con le quali ho condiviso per qualche ora pensieri, esperienze, una birretta e la voglia di rivederci per passare un’altra serata insieme e magari viaggiare il prossimo week-end. Non so bene se lo spettacolo abbia completamente incontrato le mie aspettative, perché è stato molto bello anche se io mi sono persa tutto il tempo a fotografare il pittore, cercando di fermare in uno scatto la sua stupenda espressività. Un altro mondo è la realtà in cui vivo, dove l’immondizia contamina le acque irrimediabilmente e le persone pescano da quei fiumiciattoli putridi. Per questo spero di poter organizzare qualcosa nei prossimi mesi, almeno per sensibilizzare la gente che ti guarda male se accendi una sigaretta ma accumula una quantità inaudita di rifiuti un giorno dopo l’altro. Non posso neanche condannarli, quando sono i nostri stessi governi a vendere i resti informatici in una zona ribattezzata Sodoma e Gomorra, appunto, dove la gente ricava il rame e brucia il resto per guadagnarsi da vivere. Comunque ho fatto un paio di foto discrete che vi lascio qui sotto.

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