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martedì 14 maggio 2013

B&B: Bimbi&Bici


Ieri è finito il mio training all’UPCO. Da oggi mi immergerò ufficialmente nel mondo di SASO (Service Awareness Support Organization). Ho pensato spesso a come sarebbe stato l’incontro ufficiale con i bambini. Ma solo stamattina ho realizzato quanto la loro presenza sia forte e assolutamente coinvolgente. I bambini e le bambine di cui sto parlando, anche le ragazze e i ragazzi sono diversi da com’ero io e soprattutto da come sono le stesse generazioni in Italia oggi. Hanno delle fantastiche divise bianche e azzurre, quasi tutti i capelli rasati (perché qui si usa così fino all’università), sorrisi perfetti e contatti imbarazzanti. Insomma sapete come sono fatta, in generale sono molto rigida e precisa ma è solo una maschera che metto con chi non mi conosce bene. Una sicurezza. Solo che qui mi sento molto a mio agio, come se ci fossi nata. Incarnato a parte.
Ho parlato un po’ con Adjei, il ragazzo che insegna a SASO ma si occupa anche della sfera amministrativa. Mi ha brevemente raccontato le attività dell’ONG, abbiamo catalogato insieme un po’ di materiale che ci è arrivato in donazione dai Paesi Bassi, soprattutto giochi. Palline, puzzle e libri da colorare che potrò usare da domattina alla lezione di Creative Arts con i piccolini. Wow. Le materie che vengono insegnate nelle classi (al momento cinque) sono inglese, francese, ga (la lingua che parlano nella regione della capitale), matematica, scienze, educazione civica, religione e creatività. Poi ci sono altre attività di contorno, alcune molto interessanti, tipo piccoli training di danza africana o di musica, qualche escursione e “By the Fire Side” quando alla sera si riuniscono tutti intorno a un fuoco e gli anziani del villaggio raccontano le storie di un tempo. Non vedo l’ora, comunque appena uscita per fare due foto sono stata assalita da una marea di bambini urlanti che volevano farsi fotografare e rivedersi in video. Carinissimi ma a volte gli insegnanti li invitano gentilmente a non starmi troppo addosso. 
L’altra novità è che la bicicletta è arrivata. Non è una semplice bicicletta, ma una bellissima mountain-bike grigia e viola che ho preso in mano domenica pomeriggio per la prima volta, dopo qualche minuto di delirio. Io e Ro di buona lena sotto il sole cocente delle 15.00 ci avventuriamo verso il supermercato che dovrebbe distare diciamo una ventina di minuti, quasi tutti all’interno delle saline di Pambros e un piccolo pezzetto di statale. Beh ci eravamo sbagliati perché ci abbiamo messo un’ora e la bici della sottoscritta senza freni. Già avevo visto la morte in faccia dopo che un camion aveva toccato i fili elettrici con il suo rimorchio. Arrivati al supermarket, uno dei due doveva stare fuori a far la guardia alle bici, quindi io entro a far la spesa. Al ritorno la ruota posteriore di Ro si buca senza rimedio e quindi arriviamo a Wiaboman col buio, con la mountain a mano. Fallimento epocale insomma. Ma poi ce le hanno riparate e la mia frena anche troppo e ieri dopo esserci nuovamente persi per tornare a casa, ci siamo goduti un bel tramonto sull’oceano dalla capannina che è proprio a due passi da casa nostra. Lusso.


Morning Break

Super Bike

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