Pagine

giovedì 28 luglio 2016

Accadeva (circa) 10 anni fa - memories


Albeggiando a Palmira 
Dieci anni fa in questo periodo dell'anno facevo il mio primo viaggio in Siria.

Siria, scrivere o leggere adesso questa parola mi fa venire i brividi su tutto il corpo e anche un tuffo al cuore. Anche scrivere dieci anni fa è un po' strano. Quindi ho pensato che nell'occasione di un anniversario così importante avrei potuto raccontarvi una delle tante avventure siriane (che dovrei iniziare a buttare giù da qualche parte per evitare che la memoria le perda per strada) ma alla fine farò una breve riflessione su come è cambiato il modo di viaggiare e la mia Siria in quest'ultima decade.

Io in realtà quell'estate di qualche anno fa decisi di andare in Siria per affinare la meraviglia della lingua araba che stavo imparando all'università, per vedere com'era vivere nel Bilad al-Sham e sostanzialmente visitare i posti tanto letti e sognati così ricchi di storia, cultura e vita.
Quando mi ricordo di quei mesi a Damasco, mi viene in mente il profumo di gelsomino, le canzoni di Fayruz alla mattina, l'odore delle spezie al souq, le brioches al formaggio, il richiamo alla preghiera del muezzin della Grande Moschea degli Omayyadi e i colorati tessuti che ancora molte volte dominano i miei pensieri. Soprattutto quando sento quel nome, vedo un'immagine di quello che fu oppure ricevo un messaggio da un amico siriano che in Siria non vive più.

Sono stata tra le persone fortunate ad aver visto e conosciuto quello che non c'è più, quando non esistevano gli smartphone e i social network dove adesso postiamo ogni secondo della nostra vita, quando ancora usavo la macchina fotografica analogica, quando usavo solo le e-mail per le comunicazioni importanti (mandate da un internet café con la connessione a singhiozzo) e si spedivano ancora le cartoline e soprattutto quando la Lonely Planet era una guida per viaggiatori indipendenti e le loro edizioni erano stampante in nero.

Chi mi conosce sa che ho anche una passione particolare per i sassi, le pietre e così l'archeologia che mi ha fatto assistere a spettacoli mozzafiato sulla via del deserto o vicino all'Eufrate, quando ancora mi svegliavo all'alba per vedere le rovine di Palmira o viaggiavo di città in città con un po' d'acqua e poche idee, il pollice alzato pronto a fare l'autostop al bisogno e un posto qualsiasi dove appoggiare la testa quando si faceva sera.

Quell'estate avrebbe irrimediabilmente inciso su molti aspetti della mia vita, usi e costumi tanto che anche l'anno successivo decisi di ritornarci per ben due volte. Ma questa è un'altra storia.
Adesso quando mi addormento la sera, talvolta cerco di ricordarmi le immagini della mia Siria,  molto lontane da quello che purtroppo siamo abituati a vedere al giorno d'oggi, sperando che un giorno tutto possa tornare magicamente com'era prima, o almeno vicino a com'era.

Vi lascio e mi lascio sotto qualche foto, digitalizzate solo per l'occasione, ma senza ritocchi.
Tutte le foto sono state scattate in Siria tra luglio e ottobre 2006.

Ponte sospeso, Deir ez-Zor
Entrata del Souq al-Hamidiyya, Damasco
Moschea degli Omayyadi, Damasco
Deir Mar Musa, Al-Nabk
Cittadella, Aleppo
Grande Moschea, Aleppo
Case ad alveare, Sarouj


Nessun commento:

Posta un commento